Un amica mi ha riferito in internet questa storia molto commovente di un’amicizia fra Norman Rothman e il Presidente Hinckley.
Norman aveva, tempo fa, fatto una promessa agli amici e alla famiglia: non sarebbe morto fino a quando non fosse morto il Presidente Hinckley, suo caro amico.
I due si conoscevano da più di trent’anni. Si erano incontrati per la prima volta a New York quando Norman era un ragazzo ebreo e non conosceva il mormonismo.
La conversione era avvenuta in seguito.
La moglie Annette dice che fra i due c’era un legame molto forte. Rothman dopo la conversione si era trasferito a Salt Lake City, ed attualmente frequentava la stessa cappella del Presidente Hinckley al Joseph Smith Building.
Tre settimane fa Norman cadde e battè il capo entrando in coma. Il presidente Hinckley
Poi la domenica sera Annette sentì la notizia che il presidente Hinckley era morto e lo disse a Norman.
“Amore…devo dirti una cosa. Il Presidente Hinckley è morto alle sette, stasera. Adesso puoi andare”.
Le lacrime scorsero sulla faccia dell’uomo, in tre settimane era l’unico segno di coscienza: Norman aveva capito.
Erano le otto e quindici e Norman morì da lì a pochi minuti.
Annette dice:”sappiamo come famiglia che fu il Presidente Hinckley che venne, lo sollevò e gli disse ‘andiamo’”.